┼ Missa Est ┼
8.10.04
Liana Cordis
scritto in treno dopo tanto tempo
Sarebbe inaudito trovarsi felici con tutto questo tempo
E queste lamiere giocate per le bambole di cui le ciglia
Calando preparano amore e tramonto secondo gravità
Portatemi in fili sottili la canapa indiana
Per giostrare il duro crocicchio nelle dita
E portate la mia burattina preferita tutta bianca
Nella oscurità
Preferita, la mia principessa dei fili che posso toccare
E trarre a me finalmente, ma tutti questi piedi nudi
Lasciati ad eccitarsi soli o bambina
Che mentre si cade basta le labbra tremino un poco
E s’inizia ad avvitarsi nell’uno l’altra fra l’aria
Vedo di notte tutte queste ginocchia lasciate sole
A sciogliersi
Poi le spugne appena raccolte dalle rocce sciacquate
Rinfrescanti sulle zone sottili arrossate che pizzicano
E prendimi cura, sai
Mi sento la tua statua e fammi bella stamani
Con le dita musiciste lasciami un aspetto fresco e pulito
Che di sole bacia e penetra rilucendo
Oppure la mezzanotte epilogo di tutto intoccabile e bianco
Spinto dentro venga dentro fino a sudare dentro
Compianta regina del seme sparso
Ora ti nasconde il sorriso dai bellissimi denti
Anche la statua che sorride nel sapore e nella moviola
Che la bocca altro non poteva che sterilizzarsi
O mutar di sorriso
Nessuno, su, stupirà di vedersi appese le tue rosee
Del volto che baciano - labbra
Spezzate ed il tuo colore rosso vivo
Riverso
Nell’ostinata consumazione
Di un
Godere reperto
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