┼ Missa Est ┼
22.5.04

 
M'Estrovento a Terminare


m'estrovento a terminare


Il sorriso è un crematorio che a volte
necessita di specchiarsi nel mio volto
sozzo di sogni già mezzi putrescenti che lui
mezzadro di questi conati affabili pianto
ne imita il tracheotomismo dolce.

causativamente lui, prima è: assaggiarne
le vene appese d'un soffio intenso, inerme
respiro poggiatosi al buio, gonfio;

quindi le gambe rivolgersi a sbadigli e tremori, poiché affetto
stava allo scherzo come ancora cader senza alcun trucco
od inganno e di me esangue dissezione, in vasche d'argento a:

mutare a nuotare a
qualche colore e suono di qualche parola che pure talvolta ho
dimenticato:

oh. la vita diede poiché la vita chiese
in grave luce non dando lei ti venn'e prese
dentro ai seni-reni, cobalto a purtificàrsi

ma tant'è, questo dono che par te lo dono

quello che occhi sotto luna omosessuale e fiammante
ti aprivo sopra ai denti- questo il mio dono prendine
sui fiori prestampe in morbida stoffa di gonna

di quelle che mi piacevano
assai se le indossavi
(sembrando la tomba del grano estivo
ma anche un vivaio dei tramonti, dicevo
ma anche custode dell'ombra
sulle dita fonde, sorrisi)

e sembrando la serra-dedizione
di un cristo poeta affacciato alle tue gambe
la testimonianza sbattuta prona
al tuo piacere grossista,

centesimo uno centesimo tuo
specchio a riflettersi curvo
e come corvo non ravvisarti
sembrando riderti che invece gridi
al crescere di questa: frenesia

che nel tatto e dal tratto tutto a volgersi avverso un verme
terrore che il cuore frattaglia di vetri gratteràndo il marmo a gelo

cadrà lui con lei mano a mano e nella mano
scivoleràndo a sè cortei a stringersi
salme di mani di luce n'istante

che nel punto mi fai fermo

buioti
sarò fumo di fiaccole spente a tossire
irreligiosamente stretto alle tue gronde
e dimora
del grumo mensile che lunare abbandono







Comments:
avevo voglia di rileggerla. Giannina
 
bhà..chissà se ho fatto giusto!
 
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